CLAUDIO DE MARTINI

Claudio De Martini

 

Gioco della carta – Ragionato

Licita – moderna

Presenza al tavolo – abusiva

Simpatia – inventariabile

 

Confesso che mi accingo a scriverne con una certa commozione, avendolo conosciuto in pantaloncini corti e mi ricorda purtroppo quanti anni abbiamo. Non l’ho mai rivelato, ma fui io a segnalarlo a Carlo Agus, perchè se ne prendesse cura, e ora faccio ammenda pubblicamente come quegli scienziati che hanno inventato l’atomica.

Come succede a tutti, anche a lui fu chiesto quando aveva 10 anni e aveva già la testa sulle spalle, “cosa vorresti diventare da grande?”. Penserete che abbia risposto pompiere o pilota di aerei, come si fa, no, rispose semplicemente, ma in maniera concettuale “vorrei diventare qualcuno”.

A distanza di anni lo stiamo ancora lodando per l’umiltà e in special modo la pervicacia del proposito, che continua ad animare la sua ambizione di vita. Qualche risultato in questo senso bisogna dire che l’ha già ottenuto. Fiorelli cercava disperatamente un compagno che lo proiettasse nelle zone alte del bridge e gli fu predetto da Boassa che è un po’ bruscio e un po’ chiromante “vedrai che qualcuno lo troverai anche tu”. Infatti giocano attualmente insieme, si fa per dire, insomma seduti uno di fronte all’altro.

Al torneo di Natale in presenza del 19-12-2021 arriva Mario Musu un po’ in anticipo, si guarda in giro e chiede preoccupato a Boassa “Ma non c’è nessuno?” – “No, qualcuno c’è, lo vedi Claudio?”.  

Gioca assiduamente anche su Real bridge con delle cuffie vistose che lo fanno sembrare un giocatore avveniristico, impressione che lui conferma con certe licite, che qualche ignorante ha definito estemporanee, ma non ha il coraggio di dirglielo in faccia. Qualcuno ha sostenuto che le cuffie siano collegate a casa di Garozzo e questo spiegherebbe la bontà (sempre intrinseca) che le sue licite possiedono, se gliele lasci spiegare. Qualche altro suppone che le cuffie le ascolti invece la domestica di Garozzo e questo spiegherebbe molte cose. Qualche altro ancora sostiene che ascolta musica funky, non perché la preferisca, ma perché è rumorosa e lui ogni tanto tende ad addormentarsi durante la licita, anche senza avere sonno. Curiosamente quando cede ai colpi di sonno la licita ci guadagna sempre, ma non se ne è mai vantato.

Niente di tutto ciò, di queste ipotesi, le cuffie sono solo un vezzo ornamentale a cui si è affezionato, non sono collegate a niente, ma Patrizia, la sua compagna, gli ha detto che gli stanno molto bene, lo completano e prevengono l’otite.

 

Prossimo appuntamento con...

GIANFRANCO PILO

   
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