Gioco della carta – autoritario

Licita – Apodittica

Presenza al tavolo – invasiva

Simpatia – incerta

 

Non si sa mai se lamentarne l’assenza, certe volte prolungata, ma mai preoccupante, dai tornei, o l’assiduità che pure ha avuto in certi periodi ai tavoli da gioco. La famosa coincidenzia oppositorum. Per dirla con Nanni Moretti in effetti lui si nota molto di più quando c’è, e non solo perché svetta sugli altri e chiaramente non sto parlando di bridge.

Io l’ho conosciuto quando ancora non era famoso e diceva due danari per significare le quadri, l’atout lo chiamava la briscola, la chicane direttamente “nonneho”, così, tutto attaccato ed era ancora indeciso se darsi al teatro o al bridge nel tempo libero. La risposta in uno spontaneo cagliaritano l’ha avuta all’unanimità da Mario Musu “Fai ‘na cosa, donarì a is leonis”. E i leoni hanno risposto “Grazie, siamo già a posto così”.

Ai suoi albori partecipò anche al bridge internazionale, al torneo di Bastia, dove fece un figurone. Mandiamo il filmato dell’evento: si siedono al tavolo due italiani che si informano subito come si faceva un tempo “Che sistema giocate?”. Maurizio fece il suo famoso sorriso di sufficienza, penserete che abbia risposto “Il Viola” – “E cos’è?” – “Il quinto colore, ignorante”. “No – rispose – giochiamo il Burgay”. Po prescieri, aggiungo io. Gli avversari non batterono ciglio, per niente impressionati, ma visibilmente ammirati. Gli dettero però due zero e si congedarono “Piacere di avervi incontrato” – “Piacere mio, sono Maurizio Anichini” – “Il piacere è tutto mio, sono Leandro Burgay” – “Con la y greca?” – “Quella”.

Entrambe le passioni, il teatro e il bridge sostenute da una finzione, considerazione banale che lui stesso però ammette per indole, infatti sia sulla scena che al tavolo da gioco lui finge, solo che a teatro secondo come fischiano, ma (ti) pagano, anche se molti fanno il tifo perché smetta, se non del tutto almeno di invitarli, anche perché lui sarebbe anche sopportabile, ma talvolta si aggiunge Enzo Viola ed è il caso in cui due is worst than one.

A bridge non solo vengono a vederti, ma ti contrano e ti fanno pagare, specie se sei in zona. Ma qui entra in gioco il narcisismo che fa affermare a Maurizio “Molti contro molto onore” e gode dell’accumulo. Si considera un predestinato avendo anche recitato in una piece teatrale dove si parlava di bridge, l’ho visto e devo ammettere che mi ha divertito, andate a vederlo, ma attenti perchè si sa che la farsa precede o si ripresenta in forma di tragedia o il contrario, boh, fa lo stesso comunque, nel suo caso, e quindi non stupitevi degli esiti. 

Prossimo appuntamento con...

 GIANFRANCO CANTAGALLI