Gioco della carta – Incurante

Licita – Sorprendente

Presenza al tavolo – Avvolgente

Simpatia – Travolgente

 

Uno dei tanti misteri del bridge, della casistica umana che lo compone, e della sua difficoltà al discernimento tecnico. Lui però è un caso unico. Nessuno ha ancora capito se sia un buon giocatore, un cambone, un mestierante, se giochi la carta meglio di come licita, se sia sposato, se sia celibe, se sia cattolico, se sia amico di Pilo, se sia ricco o solo benestante. In effetti potrebbe essere tutte queste cose e sempre in maniera credibile e soprattutto sia nel bene che nel male.

Una cosa è sicura: il bridge è per lui divertimento pieno, un riempitivo della vita, e privilegia i momenti che non implicano necessariamente la giocata della carta o i funambolismi della licita, che non gli sono peraltro estranei, ma solo quando risultano inspiegabili. Sta al gioco e con lui è bello stare al gioco, quasi per contagio, come in effetti ho avuto modo di sperimentare sin dalla prima volta che ci siamo trovati di fronte, cioè di fianco. Arrivare al tavolo dove c’è lui è come andare a fare una visita a un amico che è piacevole ritrovare.

È praticamente come un giocatore di calcio bravissimo nell’entrata in campo, con la divisa stirata, pulita, capace di impressionare il pubblico come potenzialità, stiloso e ben pettonato e allichidito, solo che non riesce mai a reggere la parte per più mani perchè basta un mancato affrancamento peraltro banale per svelarne la vera identità e far cadere rovinosamente la messa in scena, che vale in se stessa, perché non si può negare di venire sempre da lui impressionati favorevolmente.

Un altro avrebbe delle crisi almeno episodiche, lui ha imparato a metabolizzarle, la famosa elaborazione del lutto, e perlomeno sa fingere molto bene. Niente a che vedere con gli spasimi e gli spasmi (molto interiori) di un Cossu Rocca o manifesti di una Nelly Medagliani.

Qualcuno e a turno molti, storcono il naso considerandolo una anomalia bridgistica del gioco, dovrebbero invece apprezzarne la partecipazione, perché lui è la ciliegina sulla torta, la. sorpresa finale, il finale a sorpresa, l’arcobaleno, il miraggio nell’oasi, la speranza di un top, in un attacco d’amore, in attesa di estrarre le carte dai bidding boxes.

Incontrarlo al tavolo è come ri-incontrare un amico che non si vede da molto. Grandi feste e poi il gioco, che con lui non è mai scontro, ma partecipazione e conferma che la fiducia in lui è sempre meritata, niente è cambiato perché fa sempre gli stessi errori. 

Prossimo appuntamento con...

ANTONELLA SPEZIALE