Gioco della carta – autocratica

Licita – Prepotente

Presenza al tavolo – familiare

Simpatia – Perché no?

 

Era convinto che l’avere sposato una Giua, famiglia che ha acquisito nei secoli molte benemerenze nel nobile gioco, l’avrebbe portato dentro il mondo del bridge, dove è entrato dalla porta principale senza chiedere permesso. Purtroppo nonostante le controprove della realtà non si è reso ancora conto che deve ancora marrare, che non traduco perchè è permaloso. Gioca praticamente sempre e da sempre con lei e di questo siamo tutti riconoscenti e debitori, alla moglie però, che considera il loro sodalizio come una promessa data al momento del matrimonio in quell’unione promessa in ricchezza e in povertà, in mezzo ai pot, in attesa dei top, con punti e senza punti, finchè la carta non li separi. Chiunque avrebbe profetizzato sconquassi ma finora solo certi, …

Vedendolo giocare con la moglie e sentendolo discutere con lei, tranquilli, a loro succede sempre, è come una modalità di gioco, che ci sia necessità o meno, potreste farvi l’idea che lui sia un giocatore molto bravo da sempre e non ne lasci passare una ogni volta che capita. La moglie ormai ci ha fatto il callo, lo considera un vezzo del consorte, vede che gli avversari ridono, anche se lo fanno di nascosto, e mostra di divertirsi anche lei, come fanno quelli che ridono alle barzellette per far vedere che le capiscono. Solo che le barzellette le racconti una sola volta, mentre lui invece, il marito, si ripete continuamente.

Lei non se la prende per questo, lo considera consustanziale al loro rapporto, potremmo dire contrattuale nella loro storia matrimoniale, infatti potrei dire che in definitiva non discutono mai, come fanno le altre coppie, uno contro l’altra, ma che sembra approfittino del momento del bridge per sfogarsi e dirsi quello che normalmente non riescono a dirsi. Loro si dividono i compiti, e qui sta il segreto e la forza del loro rapporto: lui la rimprovera, ma non espone mai delle ragioni logiche, che possono essere confutabili, esprime solo delle lamentele bridgisticamente campate in aria, lei finge di interromperlo ma solo per spezzare la monotonia, per cercare di farlo diventare un dialogo, e forse, e qui inferisco, ma non è dimostrabile, per stimolarlo a nuove imprese o sentirsi comunque partecipe. Una sorta di narcisismo indotto.

Fortunatamente una volta a casa il certo, o quello che sembra a tutti unu certu, non prosegue per fortuna e non inficia il loro rapporto, ma solo perché lui si dimentica le mani, forse per un problema di memoria che nel bridge lui manifesta sempre e lei lascia perdere, e anche noi li lasciamo perdere, perché è una cosa che fanno già molto bene da soli, senza bisogno di consigli.

 Prossimo appuntamento con…

 

ATTILIA CENTRA