Gioco della carta – defilato
Licita – Invasiva
Presenza al tavolo – troneggiante
Simpatia – contagiosa
Viene da Siena, sua città natale, la città del Palio, dove abitava vicino a piazza del Campo, come tutti del resto a Siena, dove le distanze si misurano in base alla vicinanza e non la lontananza con la famosa piazza e infatti curiosamente a Siena non esiste la periferia, ma solo la divisione in contrade, alcune molto distanti fra loro. Le città toscane sono come torte della nonna, puoi dividerle in spicchi, ognuno valido in sé, centro in se stesso, non esistono i bordi, le periferie, i dormitori, anche chi viene da fuori prende facilmente la contradità. Nessuno viste le sue origini le ha mai detto “sei un’oca” e tantomeno un’istrice, perchè ti correggerebbe seriamente. Non so se ambisca a sembrare una “pantera”, o in mare si lamenti per un’onda anomala.
Non ha dimenticato le sue origini e neanche il caratteristico gergo senese a cui giustamente tengono tanto e chiede a Boassa a che ora si dà la “mossa”, e Paolo non le dice più “come?”, il panno verde lo chiama il cencio verde, e una volta che doveva giocare con Carlo Galletta, e si sentiva stranamente emozionata, si è informata prima e ha chiesto se si può vincere anche col compagno “scosso”. Paolo ha pensato che alludesse al vezzo di Carlo di scuotere sempre la testa quando il compagno gioca un contratto, anche quando ancora non ha cominciato.
La scelta del compagno di gioco lei la chiama “la tratta” e quando inizia il torneo, ogni torneo, a lei sembra di uscire dall’entrone, solo che per fortuna non le viene consegnato il nerbo.
Le sue ascendenze toscane le permettono da sempre una licita in buon italiano mai dozzinale o sciatto, ma ricco di sfumature, loro distinguono ancora con naturalezza tra uscio e porta, hanno antica raffinatezza nel gusto e una cosa gli piace, gli garba, e questa dovizia stimola tutti, è apprezzata dai più, direi da tutti gli avversari che però poi la contrano ugualmente, provandoci probabilmente anche un gusto maggiore. Ma lei non se la prende, non è permalosa e non surcontra mai.
Si mostra appassionata del gioco, ne ama i risvolti sociali, il rituale, si impegna per migliorare, anche se i risultati non sono pari all’entusiasmo, cosa peraltro abituale in questo difficile gioco. Ma lei non si abbatte per questo, li considera momenti necessari di crescita, infatti lei è da sempre fautrice convinta della decrescita infelice, che teorizza con chi finge di ascoltarla e darle ragione.
Prossimo appuntamento con…