Gioco della carta – Profumato

Licita – Bugiardina

Presenza al tavolo – saltuaria

Simpatia – Perenne

 

Dopo il diploma e la laurea viene mandata a seguire un master, per sua sfortuna non all’estero. Essendo modesta nel senso di umile, per non essere confusa col marito, non va fuori come tutti, si accontenta di frequentare l’alta scuola di specializzazione bridgistica di Stampace, dove è difficile non entrare, ma uscire, e dove diventa la discepola prediletta del prof. Lorenzo Spanedda, anche perchè non ne ha altre.

Per la licita si specializza col prof. Enzo Viola, da non confondere col dantista, che le insegna quelle nozioni che diventeranno il suo caposaldo liicitativo: che il terzo colore afferma e il quarto invece chiede la ferma, acquisizione che le creerà purtroppo nel corso della vita tanti problemi familiari. Per il gioco della carta studia con Maurizio Anichini, solo che lui non studia. Dopo breve tempo passato con questi maestri si rende conto che non ne aveva bisogno, che certi errori li faceva già, riconosce però, perché non è stupida, che adesso grazie a loro diventano riconoscibili, una sorta di griffe, un marchio, un brand, in definitiva non ha bisogno di dire dove li ha imparati. Il marito da questo punto di vista era già in regola e soprattutto, fatto che lo contraddistingue, vi si attiene sempre quasi orgogliosamente con coerenza certosina.

Conosce proprio in uno di quei master l’attuale marito, lo scambia per un consumato bridgista, lei è la sua prima donna, e con la fama che si è fatto penso che sarà anche l’ultima, un amore a prima svista il loro, come lei stessa rivela, si trovano sempre da subito in disaccordo immediato, per loro fortuna hanno torto entrambi, ma la cosa funziona e stranamente li tiene uniti perché in questo modo tra di loro hanno sempre qualcosa da dire e anche da ridire e in definitiva fanno ridere.

Nel tempo libero, libero dal bridge intendo, lei ha un’attività per la cura del corpo, in senso estetico e salutare, esercitato con competenza, come possono evidenziare tante bridgiste di cui non faccio il nome, ma potete indicarle a colpo sicuro voi stessi guardandole attentamente. Di solito si indovina un profumo famoso, nel nostro caso basta vedere una carnagione per indovinare “Ma sei cliente di Antonella?” – “Sì, come lo sai? Ti sembra strano?” – “Per niente. Conosciamo i miracoli delle sue creme”.

Molte non comprano i suoi prodotti, perché in via Dante non c’è parcheggio, ma orgogliosamente dicono di essere sue amiche e tanto basta per fare bella figura, estetica chiaramente. Il bridge è per lei un vero momento di svago e lo sarebbe in maniera totale se non dovesse giocare col proprio marito, che è ancora convinto che lei lo ascolti quando lui pontifica. 

 Prossimo appuntamento con...

MAURIZIO ANICHINI